• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/03385 LUCHERINI, BERTUZZI, PEZZOPANE, CANTINI, COLLINA, GRANAIOLA, PUPPATO, Elena FERRARA, MORGONI, SOLLO, VALDINOSI, CIRINNA', DI GIORGI, MATTESINI, VALENTINI, PAGLIARI, LAI - Al Ministro degli...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03385 presentata da CARLO LUCHERINI
martedì 10 febbraio 2015, seduta n.387

LUCHERINI, BERTUZZI, PEZZOPANE, CANTINI, COLLINA, GRANAIOLA, PUPPATO, Elena FERRARA, MORGONI, SOLLO, VALDINOSI, CIRINNA', DI GIORGI, MATTESINI, VALENTINI, PAGLIARI, LAI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

nell'incontro al vertice tenutosi ad Addis Abeba dal 23 al 31 gennaio 2015, l'Unione Africana ha approvato un piano che prevede la creazione di una task force di oltre 7.000 militari per contrastare la crescente e grave minaccia rappresentata dal gruppo terroristico Boko Haram;

il segretario generale delle Nazioni Unite, intervenuto al summit, ha sottolineato la centralità della cooperazione tra l'ONU e l'Unione Africana necessaria per arrestare Boko Haram, per riportare la stabilità in Nigeria e nei Paesi limitrofi e per proteggere le popolazioni sottoposte ai continui ed indiscriminati attacchi da parte del gruppo terroristico. Inoltre, Ban Ki-Moon ha ribadito che Boko Haram costituisce una minaccia di assoluta pericolosità anche per la sicurezza internazionale, avendo esso manifestato di voler conseguire l'obiettivo dichiarato di creare un califfato islamico nella Nigeria settentrionale. Il segretario generale ha, infine, ricordato che nelle mani dei miliziani islamisti vi siano ancora le studentesse sequestrate nella città di Chibok, nello Stato di Borno, nel mese di aprile 2014 e per le quali è necessario ed urgente compiere ogni sforzo per un loro rilascio immediato ed incondizionato;

gli attacchi e le incursioni di Boko Haram hanno innescato una grave crisi dei rifugiati. L'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha stimato in oltre 130.000 i nigeriani fuggiti in Camerun, Ciad e Niger per scampare alle violenze di Boko Haram. A seguito del massacro di Baga, avvenuto l'8 gennaio 2015, che ha causato oltre 2.000 vittime, l'alto commissariato ha rilevato un aumento di dimensioni straordinarie di anziani, donne, uomini e bambini che fuggono alla ricerca di protezione nei Paesi confinanti;

tali Paesi stanno compiendo sforzi singolari per affrontare la crisi umanitaria innescata dall'afflusso di decine di migliaia di rifugiati. Secondo l'indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite che misura lo sviluppo economico e sociale di ogni Paese, il Niger figura in ultima posizione e il Ciad in quart'ultima posizione. Per quanto riguarda il Camerun, esso si trova a dover affrontare anche il problema dei rifugiati provenienti dalla Repubblica centrafricana;

la forza di Boko Haram è anche conseguenza della evidente debolezza delle autorità politiche di Governo e delle forze armate nigeriane, le quali finora hanno mostrato ritardi e inammissibili inadeguatezze nel contrastare in modo efficace il gruppo terroristico. Numerosi osservatori hanno sottolineato come l'inerzia e l'impreparazione delle forze governative stia contribuendo all'avanzata, nel nord del Paese, di Boko Haram, lasciando interi villaggi indifesi e in balìa delle follie criminali degli estremisti islamici;

nel rispondere all'azione dei militanti islamisti, le forze governative in alcune circostanze non hanno saputo dare quella prova di moderazione, in contraddizione con gli obblighi che incombono al governo nigeriano a norma del diritto internazionale;

oltre alla gravissima minaccia di Boko Haram, il Paese è afflitto da ulteriori e gravi fenomeni che compromettono la tutela dei diritti umani, il diritto all'istruzione dei minori, lo sviluppo economico e sociale. Per questo è necessario che il Governo si adoperi affinché si affermi il rispetto dei diritti umani e una seria lotta alla corruzione;

le conversioni forzate e l'imposizione della legge islamica (Sharìa), con atti di inaudita efferatezza da parte di Boko Haram si pongono in netto contrasto con i principi della dichiarazione delle Nazioni Unite del 1981 sull'eliminazione di tutte le forme di intolleranza e discriminazione fondate sulla religione e sul credo,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno promuovere ad ogni livello, europeo ed internazionale, una conferenza per la pace, coinvolgendo tutti gli attori e le organizzazioni regionali e internazionali interessate, al fine di favorire la pacificazione in Nigeria e mettere fine alle continue ed indiscriminate atrocità contro la popolazione;

se non ritenga opportuno, mediante l'interessamento del servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), il Consiglio e la Commissione europea, favorire una collaborazione con le Nazioni Unite e altri attori internazionali al fine di arrestare i finanziamenti di Boko Haram e la libertà di movimento dei suoi leader e ispiratori;

se non ritenga opportuno, coinvolgendo le istituzioni dell'Unione europea, definire un piano di straordinario di assistenza e di aiuti umanitari per la popolazione della Nigeria e per le centinaia di migliaia di profughi, che hanno trovato riparo nei Paesi limitrofi, martoriati dalle crudeltà e dai crimini perpetrati da Boko Haram.

(4-03385)