• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00244 FAVERO, SUSTA, ASTORRE, BORIOLI, COCIANCICH, DALLA ZUANNA, FASIOLO, Elena FERRARA, FORNARO, FRAVEZZI, IDEM, LAI, LANIECE, LEPRI, MANASSERO, MOLINARI, ORRU', PADUA, PAGLIARI, PARENTE,...



Atto Senato

Interpellanza 2-00244 presentata da NICOLETTA FAVERO
mercoledì 11 febbraio 2015, seduta n.388

FAVERO, SUSTA, ASTORRE, BORIOLI, COCIANCICH, DALLA ZUANNA, FASIOLO, Elena FERRARA, FORNARO, FRAVEZZI, IDEM, LAI, LANIECE, LEPRI, MANASSERO, MOLINARI, ORRU', PADUA, PAGLIARI, PARENTE, PEGORER, RUTA, SOLLO, SPILABOTTE, PIGNEDOLI, FISSORE, MATTESINI, COLLINA, ZANONI, MORGONI, Stefano ESPOSITO, FABBRI, SILVESTRO - Al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che:

in data 2 febbraio 2015, la direzione della filiale di Poste italiane di Biella ha comunicato al sindaco della città, ai sensi dell'art. 5 della direttiva 342/14/CONS del 26 giugno 2014, che, al fine di adeguare l'offerta all'effettiva domanda dei servizi postali nel territorio comunale, in ottemperanza all'art. 2 comma 6, del vigente contratto di programma 2009-2011, con decorrenza dal 13 aprile 2015 si procederà alla chiusura degli uffici postali di Biella 2, di Favaro (frazione del comune, che sorge a 758 metri sul livello del mare) e di Oropa;

il sito del santuario di Oropa è il più importante luogo di culto mariano e meta di raduni, situato a circa 1.159 metri di altitudine, in un anfiteatro naturale di montagne. Il sacro monte di Oropa, come parte del sistema dei sacri monti del Piemonte e della Lombardia, è stato dichiarato nel 2003 patrimonio dell'umanità dall'Unesco;

inoltre, nella comunicazione Poste italiane ha annunciato che si procederà con medesima decorrenza al ridimensionamento dell'orario di apertura al pubblico dell'ufficio postale di Vaglio;

gli interventi, secondo la comunicazione inviata, sarebbero stati adottati nel rispetto dei parametri di presenza dei punti di accesso alla rete postale universale sul territorio nazionale, di cui al decreto ministeriale del 7 ottobre 2008, recante "Criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale pubblica", come integrato dalla delibera AGCOM 342/14/CONS già menzionata, e comunicati all'autorità di regolamentazione di settore ai sensi dell'art. 7, comma 1, della medesima delibera. Poste italiane si renderebbe disponibile ad incontrare i rappresentanti locali al fine di approfondire eventuali esigenze in merito;

secondo alcuni articoli di stampa locale e a quanto risulta agli interpellanti, sarebbero diversi gli uffici postali, nel territorio biellese, che si trovano in zone montane e collinari e in territori disagiati, ad essere ulteriormente interessati da questo piano di riorganizzazione di Poste italiane. Rischierebbero infatti la chiusura gli uffici del Villaggio di Vigliano, la sede di Crocemosso, di Ponte Guelpa di Cossato e Prativero. Verrebbe inoltre ridotto l'orario settimanale di alcuni uffici di Borriana, Cerreto Castello, Curino, Donato, Mezzana Mortigliengo, Rondo, Soprana, Sostegno, Zumaglia, Balma, Piedicavallo Casapinta, Crosa, Torrazzo e Ternengo;

la notizia ha creato sconcerto e preoccupazione tra la cittadinanza locale, a causa dello specifico contesto territoriale biellese e della grave crisi economica che ha colpito il territorio;

tale decisione rischia infatti di creare ulteriori disagi tra la popolazione e di ledere gli standard di qualità sul territorio del servizio postale universale, secondo quanto previsto dalla normativa di legge in tema di servizi pubblici e la carta della qualità del servizio postale universale;

il piano di riorganizzazione su tutto il territorio nazionale di Poste italiane, secondo quanto comunicato in una lettera del 22 gennaio 2015 dalla Cisl-Slp all'Anci e all'Uncem, interesserebbe circa 450 uffici postali, destinati alla chiusura, e altri 600, a rischio di ridimensionamento degli orari, per un totale di circa 1.000 interventi;

il progetto, a parere degli interpellanti, rischia di penalizzare fortemente parte del territorio italiano, soprattutto le zone montane e rurali, che caratterizzano prevalentemente alcune regioni, come il Piemonte, con pesanti ricadute sugli utenti e sui livelli occupazionali;

considerato inoltre che:

in una nota del presidente dell'AGCOM n. 0016911 del 22 gennaio 2015, in risposta ad una sollecitazione dell'Uncem relativa alla prevista razionalizzazione dei servizi di Poste italiane degli sportelli dei comuni con media e bassa densità di popolazione, è stata ribadita, pur in un contesto di doveroso contenimento dell'onere del servizio postale universale e di necessaria razionalizzazione, l'attenzione da parte dell'Autorità verso la situazione delle aree geografiche più remote del territorio nazionale: le zone rurali e montane e le isole minori;

come riportato nella medesima nota, nel modificare i criteri di distribuzione degli uffici postali, è stato ritenuto opportuno inserire specifici divieti di chiusura di quegli uffici che servono gli utenti che abitano nelle zone remote e disagiate del Paese, anche a fronte di volumi di traffico molto bassi e di alti costi di esercizio;

infine, la nota riportava l'obbligo, presente nella delibera, di avviare con congruo anticipo con le istituzioni locali le misure di razionalizzazione e ciò per avviare un confronto sulla possibilità di limitare i disagi per le popolazioni interessate individuando soluzioni alternative;

la nota, a parere degli interpellanti, verrebbe decisamente disattesa nel suo contenuto, viste le ultime decisioni di Poste italiane nei confronti degli uffici postali del territorio biellese, del Piemonte e di altre zone del Paese,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga che tali interventi di Poste italiane sull'intero territorio nazionale siano effettivamente coerenti con i criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale pubblica, previsti dal decreto ministeriale del 7 ottobre 2008;

se ritenga opportuno, con atti di propria competenza, garantire ai cittadini il servizio universale delle comunicazioni postali, evitando che vengano disattesi gli obblighi imposti al fornitore del servizio dalla normativa e dal contratto di servizio, attraverso la chiusura e il ridimensionamento degli uffici postali territoriali del Paese;

se sia a conoscenza, e se essa corrisponda al vero, della notizia relativa alla chiusura e alla riduzione dell'orario settimanale di diversi uffici postali nel territorio biellese e piemontese, in aggiunta a quelli indicati da Poste italiane nella comunicazione del 2 febbraio 2015;

quale sia la sua valutazione in merito alla situazione e se, sulla base delle proprie competenze, intenda intervenire per evitare i previsti disagi che si creerebbero in seguito a tali interventi tra la popolazione biellese e piemontese, che non tutelano e valorizzano il pubblico servizio presso località classificate come montane, come Oropa, in cui si trovano importanti siti storici e di culto.

(2-00244 p. a.)