• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/03430 FAVERO - Ai Ministri della giustizia e dell'interno - Premesso che: come risulta da notizie apprese a mezzo stampa, il signor Kassim, 37 anni, di origini marocchine, residente in Italia...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03430 presentata da NICOLETTA FAVERO
giovedì 12 febbraio 2015, seduta n.390

FAVERO - Ai Ministri della giustizia e dell'interno - Premesso che:

come risulta da notizie apprese a mezzo stampa, il signor Kassim, 37 anni, di origini marocchine, residente in Italia con regolare permesso di soggiorno, è stato detenuto nella casa circondariale di Biella fino all'anno 2013;

finito il suo periodo di detenzione, gli veniva notificato, ai sensi della normativa vigente, un ordine di espulsione, a causa del mancato rinnovo del permesso, che egli non aveva potuto rinnovare essendo detenuto;

fatta opposizione al decreto di espulsione davanti al giudice di pace di Biella, l'esito della stessa rimane ancora pendente dopo 2 anni dall'inizio dell'istruttoria giudiziaria;

parallelamente il signor Kassim avrebbe fatto ricorso alla Corte d'appello di Trieste per ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari, essendosi convertito alla religione cristiana durante il suo periodo di detenzione in carcere. In Marocco, rischierebbe infatti il reato di apostasia (la quale prevede la rinuncia alla propria religione) che, secondo quanto dichiarato dal suo legale e da alcune pubblicazioni internazionali, sarebbe punito con alcuni anni di reclusione. L'udienza sul caso sarebbe stata fissata nel gennaio 2016;

in tale condizione di clandestino, in attesa dell'esito del ricorso avverso il decreto di espulsione e la richiesta di permesso umanitario, nel novembre 2014 il signor Kassim ha ricevuto, durante la festa della Polizia municipale della città, un premio da parte del Comune di Torino come "cittadino esemplare" per aver ritrovato e riconsegnato, la scorsa estate, una borsa smarrita da un vigile, contenente una pistola Beretta e tesserino di riconoscimento;

recentemente, egli veniva nuovamente fermato dalle forze dell'ordine, identificato in Questura e condotto al centro di identificazione e espulsione di Torino. Il recluso ha deciso quindi di presentare una nuova richiesta di asilo ribadendo i motivi umanitari già esposti. Tale richiesta sarà esaminata nei prossimi giorni;

considerato che:

il diritto di asilo è tra i diritti fondamentali dell'uomo riconosciuti dalla nostra Costituzione. L'articolo 10, terzo comma, della legge fondamentale prevede, infatti, che lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge;

in particolare, la tutela della libertà religiosa è garantita, oltre che dalla nostra legge fondamentale, anche dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU, cui il Marocco aderisce, che, ai sensi dell'articolo 18, include in tale diritto la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti;

le lungaggini burocratiche, connesse all'amministrazione della giustizia italiana, non hanno finora consentito che venisse emessa una sentenza definitiva sul caso del signor Kassim e sui ricorsi da lui presentati;

egli ha infine dimostrato, a parere dell'interrogante, pur nella difficile situazione in cui si trova, il suo alto senso civico e di responsabilità, che gli ha permesso di ottenere un riconoscimento istituzionale da parte del Comune di Torino,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

quale sia la loro valutazione in merito e quali atti di propria competenza intendano adottare perché sia assicurata al signor Kassim la piena tutela dei suoi diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione italiana e dai trattati internazionali, anche evitando che sia messa in pericolo la sua libertà personale attraverso una sua espulsione dall'Italia.

(4-03430)