Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/03435 AUGELLO, MARINELLO, BIANCONI, CHIAVAROLI, CONTE, DALLA TOR, GENTILE, GUALDANI, MANCUSO, Luciano ROSSI, VICECONTE - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-03435 presentata da ANDREA AUGELLO
giovedì 12 febbraio 2015, seduta n.390
AUGELLO, MARINELLO, BIANCONI, CHIAVAROLI, CONTE, DALLA TOR, GENTILE, GUALDANI, MANCUSO, Luciano ROSSI, VICECONTE - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per gli affari regionali e le autonomie - Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
nel 2014 nella città di Roma è aumentato in modo esponenziale il fenomeno delle discariche abusive e dei roghi incontrollati e non autorizzati di rifiuti e materiali pericolosi all'interno dei campi nomadi e nelle zone adiacenti;
tali discariche abusive hanno un impatto devastante in termine di inquinamento e i roghi causano emissione di fumi tossici altamente nocivi per l'ambiente e la salute umana a tal punto che si è parlato di una "terra dei fuochi" a Roma;
sia la Prefettura di Roma sia la Polizia locale hanno segnalato la gravità e la diffusione del fenomeno, evidenziando l'esistenza di una sorta di sistema parallelo di trattamento dei rifiuti;
la prima tappa di tale fenomeno è rappresentata dalla pratica del cosiddetto rovistaggio (o raccolta "itinerante") dei rifiuti nei cassonetti (attività di fatto tollerata dall'amministrazione comunale), che comporta un frequente e sistematico danneggiamento dei cassonetti stessi oltre che l'imbrattamento del manto stradale e dei marciapiedi;
il danneggiamento dei cassonetti oltre ad avere un impatto negativo sull'immagine e sul decoro della città, rappresenta, in termini di riparazione o sostituzione dei cassonetti stessi, un costo aggiuntivo per l'AMA e di conseguenza indirettamente anche per i cittadini;
nel complesso, le fasi del sistema illecito sono: rovistamento, cernita e raccolta, nei cassonetti; abbandono di rifiuti di varia natura e provenienza; smaltimento di rifiuti in discarica anche mediante sversamento e/o incenerimento a terra; depositi incontrollati di rifiuti in discariche non autorizzate, spesso realizzate in zone adiacenti a campi nomadi autorizzati e non con relativo reato di "invasione arbitraria di proprietà privata al fine della relativa occupazione e danneggiamento"; nelle stesse discariche abusive si sviluppano attività di gestione e smaltimento non autorizzato di rifiuti, nonché di incenerimento, sia ai fini del relativo smaltimento, sia per separare e consentire il successivo recupero delle componenti metalliche da commercializzare, con conseguente procurata emissione di gas e fumi tossici, fonte di potenziale pericolo per la salute pubblica oltre che inquinamento e contaminazione per l'ambiente circostante; trattamento illecito di rifiuti; stoccaggio e messa in riserva di rottami, materiali metallici e ferrosi, eccetera; trasporto, spesso con mezzi non autorizzati; cessione e vendita dei materiali;
per quanto di loro competenza, le forze dell'ordine unitamente alla Polizia locale, ai Vigili del fuoco, al Corpo forestale dello Stato hanno messo in atto tutti i mezzi per bloccare le attività illecite di gestione dei rifiuti e contrastare i reati ambientali;
la Commissione europea in seguito all'interrogazione presentata da Roberta Angelilli il 29 gennaio 2014 dal titolo "Combustione illegale di rifiuti e materiali negli insediamenti abusivi di Roma", ha avviato una procedura di indagine (EU PILOT) con cui si chiedeva all'amministrazione di Roma capitale di fornire informazioni specifiche sul fenomeno e azioni concrete per l'attuazione della normativa europea;
per bloccare la procedura della Commissione europea, veniva annunciato l'impegno di mettere in atto delle misure ad hoc da parte degli enti locali competenti (Comune e Regione) tra cui appositi regolamenti/provvedimenti per porre fine a questo sistema lesivo del decoro e che determina danneggiamenti, inquinamento e anche attività illecite;
considerato che a quanto risulta agli interroganti:
da parte della Giunta del sindaco Marino, ad un anno dall'annuncio di questo impegno, non è stato adottato alcun atto ufficiale o azione concreta per affrontare il fenomeno in maniera adeguata e coordinata;
a riprova dell'inerzia e dell'assoluta sottovalutazione della gravità del fenomeno, si fa notare che né la Commissione politiche sociali né la Commissione ambiente del Comune di Roma hanno adottato atti o regolamentazioni in tal senso, nonostante le discussioni abbiano avuto inizio nell'aprile 2014;
l'assessore all'ambiente Estella Marino lo scorso aprile 2014 pubblicava un avviso pubblico del Dipartimento tutela ambientale di Roma capitale per la raccolta di manifestazioni di interesse in vista di una procedura selettiva per la concessione di contributi (co-finanziamento) per la realizzazione di un progetto pilota sul problema del fenomeno del rovistaggio nei cassonetti e di "un progetto di ricerca per il rafforzamento delle politiche di intercettazione del rifiuto ai fini del riciclo" (con una previsione di spesa fino a 100.000 euro);
su tale avviso pubblico ad oggi non ci sono informazioni ufficiali e pubbliche, ma a quanto risulta ci sono state scarse manifestazioni d'interesse che non sarebbero ancora state valutate;
va inoltre ricordato che in data 3 febbraio 2015 la maggioranza in assemblea capitolina ha deciso di bocciare una proposta su tale fenomeno;
inoltre, la mancanza di una visione coerente ed organica da parte della Giunta comunale viene resa manifesta dai costanti conflitti circa le responsabilità tra gli assessorati del Comune i Roma, come da ultimo testimoniato dalle recenti affermazioni dell'Assessore alle politiche sociali, Francesca Danese, circa l'idea di coinvolgere i Rom nella raccolta differenziata per favorirne l'inclusione sociale e lavorativa, subito smentita e corretta dall'Assessore all'ambiente Estella Marino;
è stata presentata una diffida stragiudiziale al Comune di Roma anche ai sensi della legge n. 241 del 1990 e successive modificazioni ed integrazioni da parte di numerosi amministratori di Roma capitale per richiedere l'adozione urgente di provvedimenti per contrastare il fenomeno delle discariche abusive, dei roghi tossici e del rovistaggio/danneggiamento dei cassonetti;
visto che:
l'art. 198 del decreto legislativo 152 del 2006 e successive modificazioni ed integrazioni definisce le competenze dei Comuni in merito alla gestione dei rifiuti urbani, i quali provvedono a disciplinare tale gestione attraverso l'adozione di specifici regolamenti. Roma capitale, con deliberazione n. 105/2005 ha approvato il regolamento di gestione dei rifiuti urbani, che, tra l'altro: disciplina le norme per il conferimento e la raccolta dei vari tipi di rifiuti urbani; delinea i criteri di distinzione tra rifiuti urbani domestici, esterni e speciali; definisce il sistema sanzionatorio per eventuali violazioni;
lo stesso regolamento, unitamente alle successive ordinanze comunali, prevede sanzioni pecuniarie in caso di: incendio di rifiuti; abbandono e scarico di rifiuti solidi o liquidi in area pubblica o privata; danneggiamento dei mezzi di raccolta e trasporto, rimozione, spostamento, intralcio alla corretta movimentazione; imbrattamento delle pubbliche vie in modo tale da alterare le caratteristiche della superficie stradale, sia pure temporaneamente ed in modo non irreversibile, con importi dai 25 ai 500 euro;
la Regione Lazio con delibera n. 66 del 2009 con cui è stato approvato il piano di risanamento della qualità dell'aria, all'articolo 9, comma 3, delle norme di attuazione del piano, ha richiamato le attività di controllo di competenza comunale, tra cui specificatamente quella riguardante l'osservanza del divieto di combustioni all'aperto evidenziando l'esigenza di una loro intensificazione;
come ribadito dall'Assessorato all'ambiente del Comune di Roma nella lettera del 15 aprile 2014, inviata ufficialmente alla Commissione europea, il fenomeno dei roghi è una problematica che necessita un approccio complesso che riguarda molteplici competenze all'interno dell'amministrazione di Roma capitale, a partire dall'individuazione delle cause che ne sono all'origine e che riguardano gli insediamenti, anche abusivi, di campi rom, le quali rientrano nella competenze del Dipartimento promozione servizi sociali, sussidiarietà e salute (gestione e regolazione dei campi rom) e del Gabinetto del sindaco (per la parte sicurezza e decoro);
l'articolo 13 della direttiva 2008/98/CE (Direttiva quadro sui rifiuti) dispone che le autorità competenti devono adottare tutte le misure necessarie per garantire che la gestione dei rifiuti sia effettuata senza danneggiare la salute dell'uomo e senza recare pregiudizio all'ambiente;
considerato infine che:
secondo gli ultimi dati disponibili della Prefettura: a Roma, tra il 2013 e il 2014 sono state sequestrate discariche abusive per oltre 160.000 metri quadrati, ovvero più di 16 ettari di terreno (pari ad oltre 40 campi di calcio regolamentari); tra il 2013 e il 2014 sono stati sequestrati 45 autocarri non autorizzati per il trasporto dei rifiuti; nel villaggio attrezzato "La Barbuta" oltre allo smaltimento in discarica abusiva mediante incenerimento a terra, sono stati sequestrati oltre 700 chilogrammi di eternit; bonificare le aree trasformate in discariche abusive ha costi elevatissimi, ad esempio al villaggio de "La Barbuta" la sola messa in sicurezza con rimozione dei rifiuti è costata circa 290.000 euro; almeno il 50 per cento dei cassonetti a Roma risulta danneggiato o parzialmente non funzionante, e il costo per la sostituzione di un cassonetto si attesta sui 1.200 euro circa,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo intendano assumere nell'ambito delle proprie attribuzioni, un'iniziativa di sensibilizzazione nei confronti del Comune di Roma di fronte a questa insostenibile situazione, come dimostrato dalle innumerevoli segnalazioni fatte dai cittadini e dai dati della Prefettura di Roma e della Polizia locale;
se il Ministro dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare ritenga opportuno approfondire le conseguenze in termini di inquinamento ed impatto ambientale che può determinare il protrarsi di questa situazione di degrado, attivando, anche d'intesa con la Regione Lazio, le strutture competenti per un'attività di inchiesta e monitoraggio sul fenomeno delle discariche abusive, dei roghi tossici e del rovistaggio/danneggiamento dei cassonetti;
se i Ministri ritengano utile una più immediata azione ispettiva che dia un quadro omogeneo del fenomeno, al fine di adottare misure concrete da parte dell'amministrazione di Roma Capitale.
(4-03435)