Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/04746 nell'interrogazione n. 4-01635, presentata nella seduta n. 68 dell'8 agosto 2013, si esponeva in dettaglio l’iter per la realizzazione dell'ospedale nuovo della Piana di Gioia Tauro;
...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-04746presentato daNESCI Dalilatesto diMercoledì 11 febbraio 2015, seduta n. 375
NESCI, VACCA, SIMONE VALENTE, DI BENEDETTO, LUIGI GALLO, MARZANA, BRESCIA, PARENTELA e DIENI. —
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
nell'interrogazione n. 4-01635, presentata nella seduta n. 68 dell'8 agosto 2013, si esponeva in dettaglio l’iter per la realizzazione dell'ospedale nuovo della Piana di Gioia Tauro;
la suddetta opera dovrebbe sorgere su un suolo ubicato accanto all'istituto scolastico «Galileo Ferraris» di Palmi (Reggio Calabria), se la regione Calabria firma il contratto d'appalto, il che dovrebbe avvenire a breve, stando alla stampa locale;
i deputati del Movimento cinque stelle Dalila Nesci, Federica Dieni e Paolo Parentela hanno inviato lo scorso 11 febbraio una lettera al nuovo governatore della Calabria, invitandolo a rivalutare atti e fatti legati alla realizzazione del succitato ospedale, per decidere dopo attenta disamina sulla firma del contratto d'appalto da parte della regione;
la missiva in questione è stata trasmessa anche, per opportuna conoscenza, alle Dda di Milano e Reggio Calabria, alla sezione di competenza della Corte dei conti e alla procura e al prefetto di Reggio Calabria, in considerazione di specifici e gravi dubbi sull'intero dell'opera pubblica;
la Conferenza dei sindaci del comprensorio ex Asl della Piana di Gioia Tauro aveva scelto, il 3 ottobre 2007 e con 22 voti su 26, il sito per l'edificazione di un ospedale unico ubicato in posizione baricentrica e in possibile suolo della regione Calabria, nella prospettiva di una razionalizzazione della sanità tale da ridurre i costi e aumentare l'efficienza dei servizi;
ciononostante, la provincia di Reggio Calabria procedeva, con delibera di giunta n. 295 del 23 ottobre 2008, a intestare a se stessa la proprietà dei predetti terreni nel comune di Palmi, richiamando la legge n. 1404 del 1956 in merito all'asserita soppressione dell'ente «Patronato Regina Elena», proprietario dei suoli in parola ricevuti dal Ministero dell'agricoltura;
detto passaggio amministrativo avveniva per concomitante interpretazione della legge sull'edilizia scolastica, la n. 23 del 1996, sicché la provincia di Reggio Calabria, ritenendo suoi i riferiti terreni, li vendeva alla regione Calabria per 229.500 euro;
con una conferenza dei servizi convocata dall'azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, veniva rimosso il vincolo di destinazione d'uso scolastico dei terreni;
dai registri immobiliari non risultava altro, circa la titolarità dei fondi in argomento, sicché la Corte dei conti – sezione regionale di controllo per la Calabria – con deliberazione n. 364 del 2011 ricusava il visto e la conseguente registrazione in ordine all'ordinanza n. 38 del 5 luglio 2011 del commissario delegato, che aveva disposto l'acquisizione delle particelle di terreno atte alla costruzione del nuovo ospedale;
i terreni dell'Istituto agrario erano stati ceduti con atto per regio notaio comm. dott. Francesco Guidi (rep. 41.344 del 2 luglio 1917) – e non per «regio-decreto», come si legge nella succitata delibera della giunta provinciale di Reggio Calabria – dal Ministero dell'agricoltura;
il Ministero dell'agricoltura era divenuto proprietario dei beni in argomento per averli acquisiti definitivamente il 9 luglio 1914, dai Fratelli Abbagnara all'ente «Opera Nazionale di Patronato Regina Elena»;
l’«Opera Nazionale di Patronato Regina Elena» aveva già ottenuto il possesso dei terreni di cui si tratta, avendo precedentemente versato alla Cassa depositi e prestiti il prezzo di stima, pari a lire 105.925,35 (dovuto per l'esproprio dei fondi disposto dal predetto Ministero nei confronti dei fratelli Abbagnara), per essere destinati a «podere dimostrativo» della colonia agricola per gli orfani dei contadini calabresi e messinesi;
secondo il Ministero delle finanze, l'ente patronato Regina Elena non è stato soppresso dalla legge n. 1404 del 1956, per quanto scritto dal dottor Giuseppe Cavalluzzo, dirigente ministeriale dell'Ufficio XVI – IGF (minuto 10,57, inchiesta video di cui sopra);
con nota del 4 giugno 2013, n. 9384/2013, l'Agenzia del demanio di Reggio Calabria comunicava alla provincia di Reggio Calabria, alla regione Calabria e all'Agenzia del demanio direzione nazionale che dalle ricerche eseguite non esiste alcun atto che comprovi «il mutamento del regime proprietario» in ordine ai terreni dell'ente «Opera nazionale di patronato Regina Elena», volturati dalla provincia di Reggio Calabria;
il 5 giugno 2013, la suddetta nota veniva trasmessa alla procura della Repubblica di Reggio Calabria dall'avvocato Giacomo Saccomanno – difensore del Comitato spontaneo di cittadini per l'ospedale unico della piana di Gioia Tauro, legalmente rappresentato dall'allora sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, e dall'allora vicesindaco, Jacopo Rizzo – quale documentazione integrativa nell'ambito del procedimento n. 1258/12 RGNR affidato al pubblico ministero dottor Mario Centini –:
se a seguito della mancata soppressione dell'Ente patronato Regina Elena ad opera della legge n. 1404 del 1956 e dell'inesistenza di atti che comprovino «il mutamento del regime proprietario» in ordine ai terreni dell'ente «Opera nazionale di patronato Regina Elena» il Governo intenda assumere iniziative di merito alla avvenuta volturazione dei medesimi da parte dalla provincia di Reggio Calabria. (5-04746)