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Atto a cui si riferisce:
C.1/00739 premesso che: la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione,...



Atto Camera

Mozione 1-00739presentato daDADONE Fabianatesto diMercoledì 18 febbraio 2015, seduta n. 377

La Camera,
premesso che:
la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione, prevede all'articolo 1, commi 7 ed 8, l'individuazione del responsabile della prevenzione della corruzione nonché la predisposizione da parte di quest'ultimo del sano triennale della prevenzione della corruzione entro il 31 dicembre di ogni anno;
la medesima legge n. 190 del 2012, all'articolo 1, comma 51, prevede la modifica del decreto legislativo n. 165 del 2001 al fine di garantire una adeguata tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti;
al fine di rafforzare gli strumenti di prevenzione e controllo a garanzia della trasparenza nella pubblica amministrazione è stato approvato il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni;
in linea con quanto disposto dai provvedimenti sopracitati nel corso del 2012 e del 2013, si è giunti alla conversione in legge 11 agosto 2014, n. 114, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari;
con comunicazione del 9 gennaio 2015 l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) ha ribadito la propria competenza riguardo la ricezione di segnalazioni di illeciti di cui il pubblico dipendente sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, aprendo un canale privilegiato a favore di chi scelga di rivolgersi all'Autorità e non alle vie interne stabilite dalla pubblica amministrazione di appartenenza. Per far questo l'ANAC si è dotata di un protocollo in grado di garantire la necessaria tutela del pubblico dipendente;
recentemente il Ministero della salute ha predisposto il piano triennale di prevenzione della corruzione, all'interno del quale è inserito il punto 5.1.8: «Tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito». In particolare, il Ministero ha realizzato un sistema informatico per la segnalazione di illeciti attraverso la rete intranet aziendale, che garantisce l'anonimato del segnalante e la riservatezza del presunto autore dell'illecito, grazie alla crittografazione dei dati anagrafici,

impegna il Governo:

a promuovere e a monitorare, per quanto di competenza, la predisposizione da parte di tutte le strutture del servizio sanitario nazionale di un protocollo a tutela del dipendente pubblico che decida di segnalare un illecito in ragione del proprio rapporto di lavoro, nel rispetto di quanto previsto dal punto 5.1.8 del piano di prevenzione della corruzione predisposto dal Ministero della salute;
a relazionare ai competenti organi parlamentari sui risultati del monitoraggio periodico relativo alla predisposizione delle misure a tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti in ragione del proprio rapporto di lavoro;
ad assumere iniziative normative perché la mancata predisposizione del protocollo di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti in ragione del proprio rapporto di lavoro, costituisca elemento di valutazione del responsabile della prevenzione della corruzione.
(1-00739) «Dadone, Villarosa».