• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/01733/010 in sede di esame del disegno di legge di "Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/1733/10 presentato da GIANNI PIETRO GIROTTO
giovedì 19 febbraio 2015, seduta n. 395

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge di "Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto",
premesso che:
il provvedimento in esame reca diverse misure, a medio e lungo termine, per la bonifica, l'ambientalizzazione e la riqualificazione dell'area di Taranto, al fine di pervenire ad un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente;
a 15 chilometri dallo stabilimento Ilva, in località Vocchiaro, non a grande distanza da alcuni edifici residenziali, nel comune di Statte, in provincia di Taranto, è localizzato il deposito temporaneo Cemerad che ha operato nel campo della raccolta dei rifiuti radioattivi da applicazioni medico-industriali. La società di riferimento, la Cemerad Srl, è stata dichiarata fallita nel 2005 e dall'anno 2000 il deposito è sottoposto a provvedimento di sequestro preventivo con affidamento in custodia giudiziaria all'assessore dell'ecologia del comune di Statte;
la "Relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse" della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, approvata dalla medesima Commissione il 18 dicembre 2012, riferisce che "i rifiuti sono detenuti entro fusti metallici il cui numero non può essere facilmente determinato con esattezza, ma è stimato tra 12.000 e 14.000. Secondo quanto comunicato dall'ISPRA, il deposito si trova oggi in uno stato di sostanziale abbandono ed esposto a ogni possibile evento. Sia il capannone, sia i fusti presentano segni di notevole degrado";
nell'informativa del 10 ottobre 2014 la prefettura di Taranto ha comunicato che nel capannone sono conservati 16.724 fusti di cui 3.334 contengono rifiuti radioattivi mentre nei rimanenti 13.380 sono contenuti rifiuti decaduti;
l'ISPRA in una nota trasmessa in data 2 maggio 2012 al dipartimento della protezione civile, alla regione Puglia, al prefetto di Taranto e al sindaco di Statte, a seguito di un sopralluogo effettuato sul sito nell'aprile 2012, aveva suggerito l'applicazione delle disposizioni contenute nell'articolo 126-bis del decreto legislativo n. 230 del 1995, in forza delle quali è stato bonificato il deposito CANRC di Castelmauro, in provincia di Campobasso. La disposizione richiamata stabilisce che, nelle situazioni che comportino un esposizione prolungata dovuta, tra le altre cause, a un impiego di sorgenti radioattive non più in atto, le autorità competenti per gli interventi adottano i provvedimenti opportuni;
il 10 dicembre 2014 il prefetto di Taranto ha segnalato che il comune di Statte ha fatto pervenire una relazione con i quadri economici di due ipotesi alternative di intervento nel deposito, quantificando in 5.125.000 euro i costi relativi all'ipotesi di caratterizzazione dei fusti in loco e successivo smaltimento dei rifiuti speciali non radioattivi ed in 9.024.600 euro quelli relativi all'allontanamento di tutti i fusti per la successiva caratterizzazione e avvisi allo smaltimento;
con riferimento alle ipotesi di intervento sul deposito del Comune di Statte, nella citata "Relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse", la Commissione parlamentare di inchiesta affermava perplessità relative "al percorso complessivamente scelto dal comune di Statte, non economico e di nessun beneficio immediato, che impegna una cifra non trascurabile per una sola, parziale caratterizzazione, rinviando a un futuro indeterminato ogni operazione concretamente efficace per la riduzione del rischio";
recentemente la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, istituita nella XVII legislatura, a seguito di un sopralluogo effettuato il 10 dicembre 2014 e della situazione emersa nelle audizioni del prefetto di Taranto e del sindaco di Statte, ha accertato le condizioni di gravissimo degrado del deposito, inadeguato nelle strutture e non protetto da eventi meteorologici avversi e dal rischio di effrazioni,
impegna il Governo:
ad assumere ogni iniziativa per l'immediata messa in sicurezza del sito Cemerad, lo smaltimento dei rifiuti e la bonifica del deposito e del terreno circostante.
(numerazione resoconto Senato G3.102)
(9/1733/10)
GIROTTO, CASTALDI, PETROCELLI, NUGNES, MORONESE, MARTELLI