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Atto a cui si riferisce:
C.5/00160 dal 2011 l'imposta sostitutiva ad aliquota unica sui redditi da locazione – la cosiddetta «cedolare secca sugli affitti» – introdotta nell'ambito del federalismo fiscale dall'articolo 3...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 maggio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-00160

Con il documento in esame, gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere quali siano risultati dell'applicazione della cedolare secca con riferimento, in particolare, alle locazioni a canone concordato delle unità abitative e se, a favore di queste ultime, il Governo stia valutando l'opportunità di applicare, ai fini IMU, delle aliquote agevolate.
Con specifico riguardo alla richiesta relativa ai «risultati dell'applicazione della cedolare secca» l'Agenzia delle Entrate riporta di seguito uno schema in cui sono evidenziati il numero dei contratti registrati negli anni 2010, 2011 e 2012 con evidenza, di quelli registrati nel 2011 e nel 2012 per i quali è stata esercitata l'opzione per il regime fiscale della cedolare secca.

Complessivamente, negli anni 2011 e 2012, a fronte di circa 2.800.000 nuovi contratti di locazione registrati, ne risultano circa 800.000 con opzione per la cedolare secca (circa il 27 per cento).
Si evidenzia che il numero dei contratti complessivamente registrati negli anni 2011 e 2012 risulta superiore, rispetto a quelli registrati nel 2010, di circa 100.000 unità all'anno.
Tale trend di incremento è confermato anche per i primi 4 mesi del 2013.
Per quanto attiene la possibilità di un intervento normativo volto a differenziare le aliquote IMU, agevolando le unità abitative date in affitto a canone concordato, come è noto, il Governo ha approvato il decreto legge 21 maggio 2013, n. 54, recante «interventi urgenti in tema di sospensione dell'imposta municipale propria, di rifinanziamento, di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di eliminazione degli stipendi dei parlamentari membri del Governo», assicurando che nei prossimi mesi provvederà, altresì, ad una rivisitazione complessiva della disciplina dell'imposta municipale propria (IMU). Pertanto, si ritiene che, in tale sede, potranno trovare approfondimento ed eventuale accoglimento le richieste formulate dagli onorevoli interroganti.