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Atto a cui si riferisce:
C.5/00183 come citato dall'articolo 1 della legge n. 194 del 1978, lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 maggio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00183

L'interrogazione riguarda taluni aspetti che attengono all'attuazione della legge n. 194 del 1978, che ha disciplinato in modo sistematico la maternità e l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG).
Ritengo opportuno fin da subito segnalare che nell'impianto generale della legge un ruolo fondamentale, come è noto, deve essere riconosciuto alla rete dei consultori familiari, che costituiscono i servizi più vicini all'attivazione di reti di sostegno per la maternità, in collaborazione con i servizi sociali dei comuni e con il privato sociale.
Nel merito del quesito posto e in particolare al dettaglio dei dati richiesti, come la cifra spesa per i consultori o il numero delle collaborazioni con il mondo del volontariato o ancora il numero degli interventi personalizzati per evitare l'aborto, da inserire nella prossima Relazione al Parlamento, fin da subito comunico tali dati non sono in possesso del Ministero della salute per diversi ordini di motivi, che in generale si possono ricondurre alla gestione delle singole realtà sanitarie, che rientrano nella piena potestà organizzativa delle Regioni. Valga un esempio per tutti: i consultori vanno considerati nell'ambito dell'attività del Dipartimento di prevenzione delle aziende sanitarie, pertanto il loro operato e il conseguente onere non può essere valutato singolarmente rispetto al Dipartimento di prevenzione; o ancora a proposito del numero degli interventi personalizzati, si ricorda che trattasi di interventi assistenziali riconducibili all'attività sanitaria di ciascuna ASL e delle Regioni.
Sono comunque consapevole, che le questioni poste denotano l'esclusivo interesse degli Onorevoli interroganti circa il rispetto e il diritto delle donne alle cure, pertanto anticipo l'impegno del Ministero della salute ad avviare presso le Regioni una adeguata iniziativa, anche con formale lettera, non solo per sensibilizzare le strutture sanitarie con particolare riguardo al mondo del volontariato per promuovere e sostenere importanti canali di collaborazione e supporto tra i consultori e le associazioni di volontariato, ma soprattutto per chiedere se è possibile di acquisire una specifica dei dati con maggiore livello di dettaglio in relazione ai singoli quesiti posti.