Testo DDL 1714
Atto a cui si riferisce:
S.1714 Disposizioni per il reclutamento del personale nelle carriere iniziali delle Forze di Polizia
Senato della Repubblica | XVII LEGISLATURA |
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 10 DICEMBRE 2014
Disposizioni per il reclutamento del personale nelle carriere iniziali
delle Forze di polizia
Onorevoli Senatori. -- In questo momento così particolare, che registra una crescente e comprensibile richiesta di sicurezza da parte dei cittadini, delle associazioni di categoria, degli amministratori locali e delle istituzioni, intendo sottoporre alla vostra attenzione il problema delle centinaia e centinaia di vincitori di concorso della Polizia di Stato e di altre Forze di polizia a statuto civile e militare -- definiti «seconda aliquota» -- che si prevede siano «parcheggiati» per ben quattro anni nelle Forze armate, con la denominazione di VFP4 (volontari in ferma prefissata quadriennale). Attualmente nelle condizioni lavorative sopra descritte ve ne sono alcuni, già da due anni, in conseguenza di una legge, la numero 226, che risale al 2004 (legge 23 agosto 2004, n. 226) e altri in applicazione del codice dellâordinamento militare (decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66).
Si tratta di giovani donne ed uomini che hanno partecipato ad un concorso altamente selettivo, superandolo con pieno merito e che potrebbero rinforzare -- tra gli altri -- quell'organico della Polizia di Stato già oggi gravemente deficitario (di circa 18.000 operatori), come di recente ha pubblicamente confermato anche il Capo della polizia -- Direttore generale della pubblica sicurezza -- Prefetto Alessandro Pansa dichiarando che, con l'attuale forza disponibile, già gravata da molteplici impegni e con una età media che la rende tra le più «anziane» d'Europa, non sarà possibile incrementare i livelli di sicurezza attuali, nonostante le pressanti richieste in tal senso provenienti dalla società civile.
I vincitori di concorso definiti «seconda aliquota» sono -- in pectore -- già degli agenti della Polizia di Stato, avendo non solo vinto il concorso per quel ruolo ma anche superato una dura selezione che ne ha accertato l'idoneità psico-fisica, prova ne sia che la stessa Polizia di Stato li ha già in organico quale «forza assente».
La normativa precedentemente ricordata aveva un senso quando emanata poiché mirava a fornire un ausilio alle nostre Forze armate, mentre oggi le stesse denunciano un esubero organico di circa 30.000 operatori, per lo più anziani e quindi di difficile ricollocazione, tanto che paradossalmente di recente si è parlato anche di inserirle, in parte, negli organici della Polizia di Stato.
Ebbene, quegli agenti, di cui tanto avrebbero bisogno la Polizia di Stato e le altre Forze di polizia, per ben quattro anni dovrebbero languire in attività spesso di mera manovalanza, dato che, comprensibilmente, le stesse Forze armate -- ormai composte da personale altamente specializzato in attività che nulla hanno a che fare con quelle di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza che quei VFP4 andranno poi a svolgere -- non hanno alcuna utilità a formare e specializzare dei soldati sui quali sanno che non potranno poi fare affidamento, perché destinati ad altra Forza di polizia.
Così abbiamo centinaia di giovani, che ci sembra giusto già definire Agenti di polizia e di altre Forze di polizia, mortificati anche a spazzare i piazzali delle caserme militari, e che sarebbero ben più utili per la collettività se potessero operare da poliziotti sulle strade del Paese, a fare quello che agognano e per cui hanno mostrato, vincendo un difficile concorso, di essere qualificati.
Si tenga, altresì, conto che questi giovani percepiscono attualmente stipendi di circa 1.000 euro, quindi non molto inferiori a quello di «primo ingresso» nella Polizia di Stato, che mediamente è di 1.300 euro, quindi anche i costi di una loro immediata immissione nei rispettivi ruoli sarebbero davvero minimi, ancor più in relazione a quanto oggi fanno nelle Forze armate rispetto a quanto potrebbero e chiedono di fare nella Polizia di Stato e nelle altre Forze di polizia, per la sicurezza interna del Paese.
Giova, poi, evidenziare che questi poliziotti/militari sono dei veri precari «a rischio», sia perché in questi quattro anni, ove dovessero infortunarsi, perderebbero l'idoneità richiesta per lâingresso nella Polizia di Stato e nelle altre amministrazioni, sia perché quegli anni nelle Forze armate non gli valgono come anzianità di servizio.
Attualmente vi sono, infatti, molti ex VFP4 che, finalmente arrivati alle sedi e nei reparti dopo quattro anni, sono ancora «agenti in prova» nonostante abbiamo età vicine ai trenta anni, lì dove avrebbero potuto -- e con questa nostra proposta ciò miriamo ad ottenere -- essere in servizio attivo già quattro anni prima e maturare quelle esperienze operative proprie dell'attività di agenti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria.
Per questo proponiamo che si annullino sia gli effetti prodotti dalla già abrogata legge 23 agosto 2004, n. 226, nella parte in cui, con l'articolo 16, impose ai vincitori del concorso per agente della Polizia di Stato e delle altre Forze di polizia quei quattro anni di ferma nelle Forze armate, sia dell'articolo 2199 del codice dellâordinamento militare, nelle parti in cui ne ribadì gli effetti, con l'immediato avvio agli istituti di istruzione delle rispettive amministrazioni, per il successivo e rapido impiego nelle attività operative di tutti i vincitori dei concorsi banditi dal 2010 al 2013.
Giova, in conclusione, evidenziare che -- ad esempio per la Polizia di Stato -- già il bando di concorso dell'anno 2014 per l'assunzione di 650 allievi agenti non prevede più la figura dei «seconda aliquota», anche in considerazione che le Forze armate, con nota del 4 marzo 2014, hanno comunicato di non avere più le risorse per l'immissione di ulteriori VFP4, definiti in «leasing».
Quello di prevedere l'immediata immissione nei ruoli delle Forze di polizia di quelle ragazze e ragazzi non è, infine, solo una decisione opportuna, alla luce delle crescenti esigenze di sicurezza interne del nostro Paese, ma anche un atto di giustizia nei loro confronti, dato che quei vincitori di concorso, oltre al danno di essere costretti per anni a prestare servizio nelle Forze armate a stipendio e a diritti ridotti, hanno subito la beffa -- appena nei mesi scorsi -- di vedere già avviare ai corsi di formazione quelli che erano risultati sì idonei ma non vincitori di concorso.
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
(Reclutamento del personale)
1. Tutti coloro che, nei rispettivi concorsi, si trovano nello status di volontario in ferma prefissata quadriennale (VFP4), cosiddetta «seconda aliquota», ai sensi dellâarticolo 16, comma 4, lettera b), della legge 23 agosto 2004, n. 226, e dellâarticolo 2199, comma 4, lettera b), del codice dellâordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, qualunque sia il periodo di ferma già effettuato o che avrebbero dovuto svolgere, sono inviati al primo corso utile di formazione, anche con previsione straordinaria, per allievi agenti della polizia di Stato e delle rispettive Forze di polizia ed amministrazioni e sono posti in congedo il giorno precedente all'invio al corso.
2. Ove non fosse immediatamente disponibile un numero sufficiente di istituti di istruzione della Polizia di Stato e delle altre Forze interessate per il contemporaneo inizio del corso di formazione per tutti i vincitori di concorso, l'invio del personale è scaglionato e avviato ai corsi in base alla data di effettuazione del concorso, dall'anno 2010 allâanno 2013.
Art. 2.
(Norme transitorie e finali)
1. Le disposizioni di cui all'articolo 1 devono essere attuate entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.