• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00234 la Reggia di Caserta, fu voluta da Carlo di Borbone, futuro Carlo III di Spagna, che ne iniziò i lavori nel 1751, affidandoli a Luigi Vanvitelli e chiedendogli di realizzare una reggia che...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00234presentato daDI BENEDETTO Chiaratesto diMartedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

DI BENEDETTO, BATTELLI, SIMONE VALENTE, LUIGI DI MAIO, COLONNESE, CHIMIENTI, VACCA, LUIGI GALLO e SIBILIA. — Al Ministro per i beni e le attività culturali . — Per sapere – premesso che:
la Reggia di Caserta, fu voluta da Carlo di Borbone, futuro Carlo III di Spagna, che ne iniziò i lavori nel 1751, affidandoli a Luigi Vanvitelli e chiedendogli di realizzare una reggia che fosse capace di rivaleggiare con Versailles; proclamata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, la Reggia è la più grande residenza reale del mondo e uno dei massimi capolavori del barocco italiano;
la Reale Tenuta di Carditello, assieme alla Reggia di Caserta, al Palazzo Reale di Napoli, alla Reggia di Portici, alla Reggia di Capodimonte e ad altre strutture, rappresenta uno dei 22 siti che un tempo appartenevano alla casa reale borbonica di Napoli; nelle mani di Ferdinando IV essa si meritò l'appellativo di «Reale Delizia», per la ricchezza della sua vegetazione e la dolcezza dei luoghi, tanto da farla diventare la residenza di caccia prediletta dal Re;
a fronte degli antichi fasti di queste strutture, oggi, nell'era della spending review, si lesina la malta per arginare il crollo di una delle mura regali della Regia di Caserta;
per evitare una brutta figura internazionale, si corre ai ripari annullando il vertice dell'Agenzia Spaziale Europea e malgrado il maldestro tentativo si legge sul Daily Mail: «The tragic decline of the World's biggest Palace»;
nelle fontane i ragazzi fanno il bagno, nei giardini – persino negli appartamenti reali di corte – abusivi vendono merce contraffatta; nei sotterranei giacciono suppellettili, mobili e libri di vario genere e di inestimabile valore, abbandonati alla più totale incuria;
nell'ala occupata dalla scuola sottufficiali dell'aeronautica, cadute di calcinacci hanno messo seriamente in pericolo l'incolumità dei militari; dalla facciata principale della Reggia, si è distaccato un elemento lapideo ornamentale del cornicione superiore; la struttura viene transennata di continuo, perché i crolli sono quotidiani;
una gestione quantomeno discutibile da parte della sovrintendenza ha aperto i locali della reggia ai matrimoni e ha inaugurato una stagione di sprechi delle già scarne risorse finanziarie, esternalizzando i servizi che sarebbero propri dell'amministrazione e che, peraltro, potrebbero adeguatamente esser svolti dal personale in possesso della professionalità necessaria, e che è culminata nella organizzazione di una fallimentare mostra di arte contemporanea che palesa ad avviso degli interroganti una totale assenza di considerazione per il contesto, tale da suscitare un coro di proteste da parte degli stessi visitatori, naturalmente in costante calo;
si registra l'assenza di considerazione del contesto architettonico, peraltro manifestata anche dai «lavori di adeguamento» dell'ala destinata alla scuola dell'Aeronautica, oggetto di discutibilissimi riammodernamenti, a quanto consta agli interroganti con tanto di porte scorrevoli, ascensori e vasche idromassaggio;
risulta deprecabile la questione, posta giustamente con forza anche da Legambiente, sull'effetto deturpante delle auto parcheggiate dai dipendenti nei cortili della Reggia, tutti comportamenti indice di totale assenza di cura della bellezza e di rispetto dei luoghi;
la Reale Tenuta di Carditello, definita in passato la «Reale Delizia», accanto ad essa, oggi sorgono le tristemente famose mega-discariche di Ferrandelle e Marruzzella, frutto della malsana commistione tra politica economia e criminalità, responsabili della devastazione non solo di aree di altissimo pregio culturale ma anche di una intera filiera agricola;
il tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel 2011, in seguito ai pesanti debiti contratti dal consorzio di bonifica del Basso Volturno nei confronti dell'ex Banco di Napoli (oggi Gruppo Banca Intesa), dispose la vendita all'asta del Real Sito di Carditello partendo dal prezzo base di 20 milioni di euro, oggi ridotti a 10 dal continuo ribasso imposto da ben otto sedute d'asta andate tutte deserte. Ribassi che a detta dello stesso Ministro pro tempore Ornaghi, devono essere attentamente sorvegliati per il rischio di strumentalizzazione da parte di privati sospettati di contiguità con la criminalità organizzata e per la necessità di esercitare la prelazione da parte dello Stato;
a fronte dell'integrale versamento alle casse dello Stato degli introiti annuali, pari a circa 5 milioni di euro, frutto dei circa 500 mila visitatori, di cui 400 mila paganti, la sovrintendenza riceve circa 400 mila euro l'anno per la gestione del sito. Finora la Reggia di Caserta, a detta degli uffici contabili, ha avuto una disponibilità annua di circa 250/300mila euro; poca cosa rispetto alle risorse che sarebbero necessarie;
oggi, con una situazione in parte compromessa, un restauro complessivo costerebbe non meno di 18 milioni di euro, inoltre per riparare i danni causati e per intervenire sui danni strutturali servono quanto prima ingenti risorse. Risorse che il Mibac, è bene ricordarlo, ha assicurato di poter versare nelle casse della Reggia a partire da quei 9,3 milioni di euro che il Ministro pro tempore Ornaghi ha garantito per affrontare sin da subito le spese più urgenti di consolidamento e salvaguardia delle parti più compromesse;
in merito alla Reale Tenuta di Carditello, la regione Campania ha preso più di un impegno (dall'istituzione di un tavolo di concertazione tra comune, regione ed università per discutere dell'utilizzo del Real Sito rispettandone la destinazione storica e culturale, alla delibera di acquisizione al patrimonio regionale della Tenuta, allo stanziamento di fondi per la riqualificazione dell'area) e queste parole non sono, finora, seguiti i fatti –:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire affinché:
a) si preveda che l'incasso annuale della reggia di Caserta proveniente dalle visite rimanga in situ per supportare meglio la manutenzione del complesso monumentale borbonico;
b) si proceda alla creazione di un organismo, ovviamente non solo politico, di gestione, per la valorizzazione della Reggia, con la partecipazione di enti, associazioni locali e non locali (come è avvenuto con la SiTI di Torino e la Mecenate 90) e di Confcommercio, che sappia introdurre un modello gestione competente e valorizzante (operando al contempo come cabina di regia per valorizzare altri beni culturali del territorio) a partire: dalla riqualificazione delle buffer zone del complesso vanvitelliano; dalla attivazione dei chioschi turistici esterni al monumento; dall'utilizzo della flora; dalla introduzione di un servizio di trasporto interno alla reggia e collegato alla viabilità cittadina; dall'utilizzo del parco Maria Maria Carolina; dalla risoluzione delle problematiche inerenti alla ex caserma Pollio; dalla risoluzione della questione relativa alla presenza dell'Aeronautica all'interno della Reggia con le sue criticità; dalla nascita di un ufficio unico di comunicazione sui costi di fruizione e sulle disponibilità degli spazi monumentali e comunicazione e programmazione degli eventi, traendo inevitabilmente spunto dalle esperienze di altre importanti realtà italiane e straniere come ad esempio il sito della Venaria Reale di Torino ed il museum quartier di Vienna;
c) si definisca una grande progettualità atta a restituire il Sito Reale alla pubblica fruizione secondo la naturale vocazione del territorio;
d) si porti finalmente a compimento il restauro della Reale Tenuta di Carditello in parte già realizzato con finanziamenti pubblici. (5-00234)