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Atto a cui si riferisce:
C.5/00239 La Banca del Mezzogiorno è una realtà bancaria prevista dalla legge n. 191 del 23 dicembre 2009, controllata totalmente da Poste Italiane s.p.a. – società con socio unico, il cui assetto...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-00239

Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Causi pone quesiti in ordine all'attività della Banca del Mezzogiorno, ritenendo che l'attuale operatività dell'istituto di credito non corrisponda agli originari obiettivi ispiratori del progetto.
Al riguardo, sentita anche la Banca d'Italia tramite la Segreteria del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, si fa presente che Poste Italiane a seguito dell'acquisizione di MedioCredito Centrale nell'agosto 2011, d'intesa con la Banca d'Italia, aveva deciso un avvio graduale dell'operatività della Banca del Mezzogiorno, tenuto conto della complessità degli interventi di adeguamento organizzativo e gestionale richiesti dalle nuove linee di business.
Gli obiettivi di crescita originariamente individuati si sono poi rivelati difficilmente perseguibili anche in conseguenza del rapido deterioramento del contesto economico, a cui si associa, oltre alla debolezza della domanda di credito, anche un elevato rischio di adverse selection che impone l'adozione di severi criteri di valutazione del merito creditizio.
D'intesa con l'azionista, il management ha quindi puntato su due ulteriori ipotesi di sviluppo operativo:
1) credito finalizzato a sostenere gli investimenti nel meridione di grandi gruppi industriali nazionali e public utilities (tra questi ad esempio Fiat, Astaldi, ENAV, Enel), in linea con la mission assegnata per legge alla banca;
2) finanziamenti (mutui e prestiti contro cessione del quinto dello stipendio) a dipendenti di PI, nel rispetto del vincolo di prevalenza dell'attività rivolta al sostegno del tessuto imprenditoriale del sud imposta ex lege.

La banca ha, inoltre, recentemente annunciato l'avvio di diversi progetti per promuovere un più deciso sviluppo del credito alle PMI.
Con specifico riferimento agli assetti di governance dell'intermediario – di cui è cenno nell'atto parlamentare – si fa presente che il ricambio intervenuto recentemente nell'organo amministrativo sarebbe riconducibile all'assunzione di altri incarichi da parte di almeno due dei tre consiglieri dimissionari.
Per quanto riguarda, infine, il presunto coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti S.p.A., quest'ultima ha precisato che, nell'ambito dell'attività a sostegno dell'economia nazionale, è da tempo impegnata nel supporto alle imprese di piccole e media dimensione, utilizzando strumenti di debito, in collaborazione con il sistema bancario, e di private equity, in partnership con altri investitori pubblici e privati.
Con specifico riferimento, invece, alla presunta trattativa per rilevare quote del capitale di Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.A., Cassa Depositi e Prestiti ha precisato che non è in corso alcuna operazione in tal senso, né sono all'esame della Società iniziative di tale natura. Peraltro, la citata ipotesi porrebbe problematiche di natura regolatoria e di vigilanza.