• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00251 il 28 maggio 2013 l'Unione europea ha deciso di non prorogare l'embargo sulle armi ai ribelli siriani, che scadeva il 1o giugno, pur impegnandosi a non inviare armi prima del 1° agosto per dare...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00251presentato daMARAZZITI Mariotesto diMartedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

MARAZZITI. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
il 28 maggio 2013 l'Unione europea ha deciso di non prorogare l'embargo sulle armi ai ribelli siriani, che scadeva il 1o giugno, pur impegnandosi a non inviare armi prima del 1° agosto per dare una chance alla conferenza di pace di Ginevra-2 proposta dagli Usa e dalla Russia;
a seguito di tale decisione, la Coalizione nazionale dell'opposizione siriana ha invece chiesto all'Unione europea di velocizzare le procedure per inviare armi ai gruppi armati dell'Esercito libero con la motivazione di poter respingere gli attacchi condotti dalle forze del regime e dalle milizie Hezbollah e dall'Iran contro i civili;
lo stop all'embargo ha avuto come immediata risposta la fornitura di un primo carico di missili terra-aria anti-aerei a lungo raggio S-300 dalla Russia come «misura di deterrenza» verso un intervento straniero sul suolo siriano, provocando subito uno scambio di minacce con il Governo israeliano;
gli Stati Uniti da una parte hanno accolto positivamente la decisione dell'Unione europea di revocare l'embargo sulle armi in Siria, dall'altra hanno stigmatizzato rinvio da parte della Russia di sistemi di difesa anti-aerea, ritenendo che «dare armi al regime di Assad non ci avvicina alla transizione politica di cui la Siria ha bisogno»;
più favorevole alla cessazione dell'embargo, e quindi probabilmente all'invio diretto di armi, sembra essere la posizione di Inghilterra e Francia, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha escluso categoricamente un possibile invio di armamenti della Germania ai ribelli che combattono contro il regime del presidente Assad, a prescindere da ciò che faranno altri Paesi relativamente all'embargo;
la decisione di altri Paesi, come Qatar, Turchia e Arabia Saudita di sostenere con mezzi e armamenti l'insurrezione in Siria non ha portato finora a una rapida transizione democratica, e non è estranea a una escalation di violenze e distruzioni che perdura dalla primavera del 2011 e mette a rischio l'integrità della società pluralista e della stessa Siria;
è necessario trovare una soluzione politica alla situazione siriana prima che possa innescare definitivamente un conflitto regionale che incendierebbe tutto il Medio Oriente –:
non ritenga di escludere perentoriamente la possibilità di invio di armamenti ai ribelli siriani da parte italiana e quali iniziative intenda predisporre per controllarne il rispetto. (5-00251)