Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.7/00610 premesso che:
come pubblicamente comunicato dal Governo, nel corso dell'incontro, promosso dal Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan e dal Ministro delle...
Atto Camera
Risoluzione in commissione 7-00610presentato daCATALANO Ivantesto diVenerdì 27 febbraio 2015, seduta n. 383
La IX Commissione,
premesso che:
come pubblicamente comunicato dal Governo, nel corso dell'incontro, promosso dal Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan e dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, con la partecipazione dei vertici di Ferrovie dello Stato italiane e degli staff dei Ministeri e uffici competenti, tenutosi il 19 novembre 2014, si sono predisposte le misure necessarie alla parziale privatizzazione del gruppo;
alla luce delle dichiarazioni pubbliche degli attori coinvolti e delle notizie di stampa, il Governo pare intenzionato a procedere alla parziale privatizzazione del gruppo Ferrovie dello Stato italiane tramite vendita di quote azionarie dello stesso, in misura del 40 per cento;
non sembra tuttavia che, prima di tale operazione, il Governo intenda procedere allo scorporo integrale della rete ferroviaria;
in particolare, si è ipotizzato il solo scorporo della rete convenzionale, ma non di quella ad alta velocità, la quale sarebbe così coinvolta nel processo di privatizzazione;
la rete infrastrutturale ferroviaria, sia convenzionale sia alta velocità, è un monopolio naturale; la sua gestione porta inoltre con sé un rilevante patrimonio di informazioni di rilevante interesse pubblico e privato, anche in un'ottica di ottimizzazione e razionalizzazione del trasporto;
in presenza di un monopolio naturale, stante l'impossibilità di sviluppare un mercato concorrenziale, risulta opportuno, anche secondo le teorie economiche classiche, che lo stesso sia gestito dal pubblico, così prevenendo l'affermarsi di un più dannoso monopolio privato;
nel caso dei servizi a rete, ove quest'ultima abbia i caratteri del monopolio naturale, un controllo pubblico, terzo e imparziale della stessa rappresenta addirittura la precondizione, affinché possa svilupparsi una sana concorrenza tra gli operatori economici che, attraverso tale rete, forniscono i propri servizi;
la privatizzazione del gruppo Ferrovie dello Stato, senza preventivo scorporo della rete, darebbe vita a giudizio dei firmatari del presente atto a un monolitico blocco pubblico-privato, tale da ostacolare la concorrenza e ingessare il mercato italiano per decenni, in contraddizione con qualsiasi teoria economica moderna e con i princìpi fondamentali dell'integrazione economica europea;
una simile ipotesi avrebbe evidentemente conseguenze molto negative in termini di efficienza del servizio di trasporto ferroviario e di costi a carico degli utenti;
una impostazione del processo di privatizzazione che tenga conto dell'esigenza di creare le condizioni per un miglioramento della qualità dei servizi dovrebbe pertanto mantenere la rete sotto il controllo di un soggetto terzo di natura pubblica;
tale impostazione dovrebbe altresì considerare prioritaria la privatizzazione dei servizi di trasporto ferroviario di merci, al fine di assicurare la piena apertura e concorrenzialità di tale mercato,
impegna il Governo:
a valutare forme di privatizzazione del gruppo Ferrovie dello Stato tali da mantenere la rete infrastrutturale sotto un pieno, terzo e imparziale controllo pubblico;
a elaborare uno schema di privatizzazione che, anziché coinvolgere l'intero gruppo, preveda un progressivo unbundling;
a prevedere, prioritariamente, la privatizzazione dei servizi di cargo ferroviario.
(7-00610) «Catalano, Oliaro, Bruno, Tacconi, Cristian Iannuzzi, Plangger, Schullian, Labriola, Prodani, Baldassarre, Mucci, Bechis, Rostellato, Barbanti, Segoni, Zaccagnini, Quaranta, Vecchio, Furnari, Pastorelli, Artini, Ottobre, Alfreider, Locatelli».