• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.6/00113 premesso che: il panorama del mondo che circonda l'Italia è uno dei più gravi dalla fine della seconda guerra mondiale; due scenari di crisi incombono sul mondo occidentale e...



Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00113presentato daBRUNETTA Renatotesto diVenerdì 27 febbraio 2015, seduta n. 383

La Camera,
premesso che:
il panorama del mondo che circonda l'Italia è uno dei più gravi dalla fine della seconda guerra mondiale;
due scenari di crisi incombono sul mondo occidentale e sul nostro Paese. Il primo è a pochi minuti di volo dai nostri confini meridionali. Il jihadismo in fase di attacco globale è una realtà di orrore e morte per i popoli del Medio Oriente, dell'Africa e della stessa Europa;
lo stato di cose attuale, specie in Libia e in Siria, è l'esito di errori di valutazione da parte delle cancellerie occidentali a proposito delle cosiddette «primavere arabe», ben presto egemonizzate da formazioni jihadiste;
questo ha portato ad appoggiare sciaguratamente forze che si sono rivelate permeabili ad Al Qaeda e alle varie denominazioni della sua galassia fino a favorire l'avvento di una entità che si pretende Stato (Is o Daesh);
l'aggressività espansionistica dell'Is-Daesh, rappresenta una grave minaccia per la stabilità dell'intero assetto geopolitico mondiale, andando ad innestarsi su equilibri storicamente fragili tra gruppi etnici, religiosi e tribali;
la povertà, la devastazione, i crimini efferati che vengono commessi in questi Paesi spingono masse di disperati alla fuga per mare, diventando ostaggi della strategia di Is-Daesh e di altri soggetti della medesima matrice islamica fondamentalista per destabilizzare socialmente l'Italia e ricavare ingenti risorse, oltre che per infiltrare terroristi in Europa;
il secondo scenario di crisi si trova ad Est. L'Ucraina rappresenta la frontiera della volontà politica e della capacità economica dell'Unione europea di adempiere alla sua vocazione di unificazione continentale. La definizione di «rivoluzione democratica», usata dall'Europa, contrasta con quella russa di «colpo di stato anticostituzionale». Per Mosca, che rivendica il proprio diritto a difendere le popolazioni di etnia russa, si è trattato di un «movimento di autodeterminazione che ha portato alla riunificazione di una entità separata dalla Storia». Per gli Stati Uniti e l'Europa, invece, Mosca ha superato un punto di non ritorno, con l'uso illegittimo della forza per ridisegnare i confini dell'Europa post-sovietica e per destabilizzare il Paese vicino. La responsabilità di questa tragedia è materia complessa che non si presta a una separazione tra buoni e cattivi;
di certo le sanzioni economiche contro la Federazione Russa sono state precipitose e, oltre a determinare gravi danni alla nostra economia, hanno aperto una pericolosa fase di guerra fredda dagli esiti imprevedibili;
un passo positivo è stato l'accordo stipulato a Minsk, ma il raggiungimento della pace e la stabilizzazione democratica dell'area sono ancora obiettivi distanti e irrealizzati;
in questo quadro drammatico, si constata l'impotenza dell'Europa, che non ha una politica estera unitaria e chiara, e l'incapacità del Governo del nostro Paese di incidere con efficacia;
lontano è il ruolo di protagonisti che portò il nostro Paese a essere artefice e ospite a Pratica di Mare (maggio 2002) del momento più alto e collaborativo tra i Paesi della Nato e la Federazione Russa;
sul piano economico, la politica seguita nell'Eurozona e più in generale nell'Unione europea, all'insegna della pura austerità, non solo non ha prodotto i risultati sperati, visto l'aggravarsi di tutti i problemi finanziari, dal deficit di bilancio al debito pubblico, ma ha alimentato una spirale deflazionistica che rende estremamente preoccupanti le prospettive future;
a contrastare questa deriva e rimasta solo la politica monetaria della Bce, che rappresenta tuttavia una condizione necessaria ma non sufficiente per una ripartenza del ciclo economico;
la progressiva svalutazione dell'euro nei confronti delle altre monete, che poteva rappresentare una possibile chance, è continuamente frenata dalla forte crescita dell'avanzo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti europea, a sua volta riflesso della limitatezza del mercato interno e del prevalere delle pulsioni deflazionistiche;
si ritiene, infine, inaccettabile e del tutto contrario alle norme del diritto internazionale e del rispetto dei diritti della persona umana la vicenda che ha coinvolto Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ormai più di tre anni fa, scaturita da un incidente accaduto in acque internazionali, mentre erano nell'espletamento di funzioni ad essi attribuite e normativamente disciplinate, anche sul piano del diritto internazionale;
la partecipazione italiana alle missioni internazionali antipirateria deve essere valutata anche in relazione al concreto sostegno all'Italia ed al contributo fattivo per la positiva risoluzione del caso che daranno le Nazioni Unite, la Nato, l'Unione europea, oltre che in relazione all'evolvere stesso della vicenda giudiziaria indiana,

impegna il Governo:

a riprendere quel dialogo positivo tra l'Alleanza Atlantica e la Federazione Russa, che ebbe il suo culmine a Pratica di Mare nel 2002, ponendo nuovamente l'Italia in un ruolo di protagonista, al fine di trovare una soluzione diplomatica per garantire pace, sicurezza e stabilità alla frontiera est dell'Unione europea;
a promuovere meccanismi di informazione e consultazione permanente con gli organi parlamentari che coinvolgano le forze politiche di maggioranza e di opposizione, per trattare nel merito situazioni di crisi gravi ogni volta che queste si presentano e che favoriscano, senza sostituirsi alle competenze dell'Assemblea plenaria, il confronto e la discussione delle iniziative del Governo e delle proposte delle opposizioni;
sul tema dell'immigrazione, a trovare la strada giuridicamente e politicamente congrua per intervenire in un ruolo di leadership sulla costa libica, laddove ce ne fosse bisogno, nell'ambito di una forza multilaterale sotto l'egida delle organizzazioni internazionali;
a promuovere immediate iniziative dell'Unione europea, ponendo all'ordine del giorno il tema dell'accoglienza e dell'identificazione dei migranti e dei profughi, nonché la promozione di una politica di accoglienza europea, attuando il principio di ripartizione degli oneri (burden sharing) introdotto dal Trattato di Lisbona, modificando, a tal fine, il regolamento cosiddetto Dublino III, superando l'attuale principio del «paese di primo arrivo», anche al fine di garantire il diritto fondamentale dei richiedenti asilo di presentare domanda di protezione alle autorità del loro Paese di elezione;
a promuovere il potenziamento, in accordo con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, la rete dei campi di accoglienza esistenti nei Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, rafforzando in particolare le procedure interne delle operazioni di sicurezza e controllo;
a promuovere nell'Unione europea politiche di crescita e a fare in modo che gli effetti della politica monetaria espansiva della Bce siano accompagnati da politiche economiche adeguate di crescita e sviluppo, a partire dalla riduzione della spesa pubblica e del carico fiscale;
a definire come una priorità della propria politica estera e delle sue relazioni internazionali la rapida soluzione della vicenda dei nostri due fucilieri di Marina e, quindi, ad assumere, sia a livello internazionale sia presso le autorità indiane, tutte le iniziative politiche, diplomatiche e giudiziarie che si rendano necessarie per una soluzione rispettosa del diritto internazionale e dei diritti dei due Marò e del nostro Paese, con il convinto coinvolgimento dell'Onu, della Nato e dell'Unione europea, in coerenza con la competenza internazionale sulla vicenda.
(6-00113) «Brunetta, Palese».