• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00297 dopo la tragedia della nave da crociera «Costa Concordia» all'isola del Giglio è stato emesso, in data 2 marzo 2012, un decreto interministeriale (sottoscritto dal Ministro dell'ambiente e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00297presentato daDA VILLA Marcotesto diMartedì 23 luglio 2013, seduta n. 58

DA VILLA, SPESSOTTO, COZZOLINO, ZACCAGNINI, BRUGNEROTTO, D'INCÀ, BENEDETTI, CATALANO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
dopo la tragedia della nave da crociera «Costa Concordia» all'isola del Giglio è stato emesso, in data 2 marzo 2012, un decreto interministeriale (sottoscritto dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore, Clini, e da quello delle infrastrutture e dei trasporti pro tempore, Passera) che, per la laguna di Venezia, vieta il transito delle navi superiori alle 40.000 tonnellate di stazza nel bacino di S. Marco e nel canale della Giudecca;
tale divieto non viene applicato in attesa della soluzione alternativa che lo stesso decreto demanda alla autorità marittima con il risultato che a tutt'oggi il traffico delle grandi navi da crociera di oltre 130.000 tonnellate di stazza (oltre 300 metri di lunghezza, 40 metri di larghezza, 60 metri di altezza) non solo continua, ma sta addirittura aumentando;
come se non fosse stata sufficiente la tragedia dell'isola del Giglio si è purtroppo assistito di recente ad un'altra strage nel porto di Genova che dimostra ancora una volta che, pur in presenza di condizioni ottimali, il tragico evento è sempre possibile, per cui si ripropone drammaticamente l'urgenza di una soluzione per l'allontanamento definitivo delle grandi navi crociera dal delicatissimo ecosistema della laguna (peraltro tutelata dalla legislazione speciale per Venezia) e dal tessuto urbano della città di Venezia;
non risulta, allo stato attuale, che sia stata assunta alcuna iniziativa concreta sul tema nonostante la forte preoccupazione dell'opinione pubblica veneziana, nazionale ed internazionale, che si è espressa attraverso numerose manifestazioni ed una petizione popolare di oltre 12.500 firme raccolte dal Comitato no grandi navi, unitamente alle specifiche prese di posizione del comune di Venezia attraverso le norme urbanistiche del nuovo PAT (piano di assetto del territorio);
la proposta avanzata dall'autorità portuale di Venezia di scavare un nuovo canale (S. Angelo Contorta) in mezzo alla laguna per una lunghezza di 5 chilometri, una larghezza di 100 metri ed una profondità di 12 metri avrebbe conseguenze gravissime per l'equilibrio idrodinamico e per gli aspetti morfologici della laguna veneta;
tale proposta sta sollevando un'ondata di proteste da parte dell'opinione pubblica, con una mobilitazione di massa, e vede il pronunciamento contrario dei comuni di Venezia, di Mira e della provincia di Venezia;
esistono delle ulteriori opzioni alternative al passaggio delle navi in bacino San Marco, ovviamente da approfondire sotto il profilo tecnico-ambientale e da studiare attraverso un concorso internazionale di idee, con il mantenimento delle navi da crociera anche al di fuori della laguna (creazione di una struttura reversibile nello spazio interno o comunque in prossimità della bocca del lido con possibile beneficio legato ad una variante in corso d'opera del progetto MOSE in ragione della necessità d'una minore profondità della bocca del lido stessa) –:
quali iniziative intenda assumere il Governo per attuare quanto previsto dal decreto interministeriale del 2 marzo 2012, con quali tempi di esecuzione e impegni finanziari;
quali strumenti il Governo intenda porre in essere per garantire procedure trasparenti affinché le decisioni siano prese dopo un confronto tra soluzioni progettuali differenti fra loro e con la consultazione di tutti i soggetti interessati così come prevede la normativa in materia ambientale per la realizzazione di opere di interesse pubblico di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambientale», come modificato dal successivo decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, per quanto attiene le procedure di VIA (valutazione di impatto ambientale), VAS (valutazione ambientale strategica) ed AIA (autorizzazione integrata ambientale);
quali iniziative di competenza il Governo intenda attuare per far sì che l'autorità portuale di Venezia proceda, pur con ritardo ventennale, all'attuazione della legge 28 gennaio 1994, n. 84, «Riordino della legislazione in materia portuale», che prescrive, all'articolo 5, una generale pianificazione, d'intesa con i comuni interessati, per la stesura di PRP (piano regolatore portuale) e della relativa valutazione di impatto ambientale, visto che il precedente strumento risale al 1904 e considerato che l'autorità portuale di Venezia è l'unica in Italia a non aver ancora provveduto. (5-00297)