• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/04898 con il termine di concertazione ci si riferisce ad una pratica di governo ed un approccio alla gestione delle relazioni industriali, basata sul confronto e la partecipazione alle decisioni...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04898presentato daCOMINARDI Claudiotesto diMercoledì 4 marzo 2015, seduta n. 385

COMINARDI, TRIPIEDI, ALBERTI, BASILIO, SORIAL, CHIMIENTI, CIPRINI e DALL'OSSO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
con il termine di concertazione ci si riferisce ad una pratica di governo ed un approccio alla gestione delle relazioni industriali, basata sul confronto e la partecipazione alle decisioni politiche ed alla contrattazione in forma triangolare: organizzazioni sindacali, organizzazioni dei datori di lavoro e autorità pubbliche (a livello nazionale il Governo);
in particolare la concertazione trova ampia applicazione in materia di mercato del lavoro, salari e contrattazione collettiva, organizzazione della previdenza sociale;
è auspicabile che i tavoli di concertazione, fulcro del dialogo democratico, in tema di rapporti di lavoro, mantengano concretamente utilità e forza al fine di riequilibrare le crescenti e variegate esigenze delle parti sociali, anche alla luce del momento storico particolare attraversato dal nostro Paese;
tra i settori coinvolti da mutamenti di status e variegate vicende contrattuali vi è tra gli altri il settore bancario, negli ultimi decenni, oggetto di importanti cambiamenti dovuti anche alla intervenuta innovazione tecnologica;
come riportato nel comunicato dell'Ansa del 2 marzo 2015, in tale data si è svolto uno sciopero dei lavoratori del credito cooperativo (BCC) a cui avrebbero aderito circa il 70-90 per cento dei lavoratori del settore e, in Lombardia, l'adesione sembra aver superato il 95 per cento. Lo sciopero è stato proclamato dalle organizzazioni sindacali Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil, Ugl e Uilca, ed avrebbe ad oggetto la disdetta del contratto di settore;
in questo senso, come riportato nel comunicato stampa di Federcasse del 22 gennaio 2015, alla luce dell'intervento governativo sulle banche cooperative, approvato il 20 gennaio dal Consiglio dei ministri per le Banche Popolari, il Comitato esecutivo di Federcasse avrebbe deciso all'unanimità di confermare la disapplicazione dei contratti integrativi di secondo livello, prorogandone la validità sino al 31 marzo del corrente anno. Ad oggi, le banche di credito cooperativo aderiscono alle federazioni locali e sono associate a Federcasse (associazione nazionale di rappresentanza delle banche di credito cooperativo e casse rurali), che svolge funzioni di tutela e rappresentanza di tutta la categoria. Tra l'altro, come riportato nel comunicato stampa del 29 dicembre 2014 di Federcasse la medesima comunicava alle organizzazioni sindacali l'avvenuta disdetta dei contratti integrativi territoriali e aziendali, al fine di procedere ad un riordino complessivo della contrattazione collettiva del credito cooperativo;
in tale situazione di crisi economica va da sé che la disapplicazione dei contratti integrativi non potrà che generare l'emergere di complessità meritevoli di una particolare attenzione da parte del Governo, il quale, nell'attuale fase congiunturale, avrà l'obbligo di adottare sensibilità straordinaria in ogni processo che coinvolga i lavoratori, oramai sovente alle prese con riallineamenti retributivi che nella maggior parte dei casi sono ispirati all’austerity e nei casi peggiori divengono giocoforza vettori dell'impoverimento collettivo –:
se e quali concrete iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di sua competenza, al fine di valutare con la massima attenzione quali siano state le circostanze specifiche alla base della proclamazione dello sciopero del 2 marzo 2015 dei lavoratori del credito cooperativo (BCC), cui avrebbe fatto seguito una adesione di circa il 70-90 per cento dei lavoratori del settore con punte del 95 per cento in Lombardia, tale da rendere urgente un sollecito intervento da parte del Governo, finalizzato all'analisi e al riavvio del dialogo tra le parti coinvolte. (5-04898)