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Atto a cui si riferisce:
C.1/00762 premesso che: Poste italiane è una società per azioni che al momento vede la partecipazione totalitaria del Ministero dell'economia e delle finanze; il servizio postale...



Atto Camera

Mozione 1-00762presentato daPRODANI Aristesto diMartedì 17 marzo 2015, seduta n. 393

La Camera,
premesso che:
Poste italiane è una società per azioni che al momento vede la partecipazione totalitaria del Ministero dell'economia e delle finanze;
il servizio postale assume, soprattutto nei piccoli centri urbani, una fondamentale funzione che non si limita all'offerta dei differenti servizi postali, ma si estende sempre più a servizi bancari: conti correnti, libretti di risparmio, carte di credito, carte prepagate, investimenti obbligazionari, oltre ai pagamenti delle pensioni;
il completamento del mercato interno dei servizi postali è stato raggiunto in termini legislativi nel 2008, con l'adozione della direttiva 2008/6/CE. L'apertura graduale del mercato e la liberalizzazione dei servizi postali comunitari sono entrati in una fase decisiva. Gli Stati membri sono tenuti a garantire la fornitura di servizi postali universali di elevata qualità e accessibili su tuffo il territorio comunitario. La creazione di autorità nazionali di regolamentazione indipendenti è il pilastro principale della riforma postale comunitaria. La direttiva delinea inoltre il quadro normativo per la definizione, tra le altre cose, degli obblighi di servizio universale e dei principi tariffari, fissando regole comuni di trasparenza contabile per i fornitori di servizi universali, stabilendo e garantendo anche il rispetto delle norme di questo servizio;
la normativa comunitaria dispone inoltre che gli Stati membri debbano mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva in oggetto entro il 31 dicembre 2010;
con il decreto 1o ottobre 2008 «Approvazione delle condizioni generali per l'espletamento del servizio postale universale» del Ministero dello sviluppo economico sono state definite le «condizioni generali per l'espletamento del servizio postale universale». Tale contratto di programma per l'espletamento del servizio postale universale prevede, quale dovere di Poste italiane, quello di conseguire determinati obiettivi di qualità, tra cui quelli concernenti l'adeguatezza degli orari di apertura degli sportelli rispetto alle prestazioni richieste. Lo Stato quindi, al fine di assicurare la fornitura su tutto il territorio nazionale delle prestazioni comprese nel servizio universale, versa ingenti contributi a Poste italiane spa;
con la delibera 385/13/CONS del 20 giugno (in Gazzetta Ufficiale n. 165 del 16 luglio 2013), l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni disciplina le «Condizioni generali di servizio per l'espletamento del servizio universale postale», definendo i servizi che Poste italiane spa sono tenuti a fornire, tra i quali il «servizio universale postale» affidato a Poste italiane spa fino al 2026;
i servizi postali rientranti nel servizio universale postale comprendono la raccolta, il trasporto, lo smistamento, la distribuzione di pacchi postali e la «posta massiva»;
la posta massiva è definita nelle suddette condizioni generali quale «servizio per la spedizione verso qualsiasi località del territorio nazionale di invii di corrispondenza non raccomandata in grande quantità»;
in particolare nella categoria della posta massiva rientrano bollette o fatture di pagamento – molte volte inerenti a servizi di pubblica utilità quali energia elettrica, gas, acqua – oltre alle comunicazioni bancarie;
fino al mese di marzo 2002, la società effettuava di propria iniziativa, la bollatura di tutta la corrispondenza, pur non esistendo alcun vincolo di natura normativa e regolamentare al riguardo. Dal 2002 con l'avvio del processo di meccanizzazione delle lavorazioni della corrispondenza, Poste italiane applica la bollatura con l'indicazione della data obbligatoriamente ed esclusivamente sulla posta cosiddetta «registrata», vale a dire la posta raccomandata, gli atti giudiziari e la posta assicurata;
eliminata l'affrancatura della posta ordinaria è stata così soppressa l'apposizione dei timbri di partenza e di arrivo della relativa corrispondenza;
la sopracitata conseguenza negativa per i cittadini-utenti, derivata dagli obiettivi di velocizzazione e razionalizzazione che le Poste italiane spa si sono imposte, sembra non conciliarsi con gli obblighi in favore della collettività che sono alla base del servizio universale per le comunicazioni postali affidato in gestione all'azienda;
nel caso – non raro di ritardo nel recapito delle bollette, la mancata apposizione dei timbri di partenza e di recapito all'interessato della posta massiva ha privato i cittadini-utenti della possibilità di motivare il non pervenuto pagamento entro la scadenza prestabilita, adducendo il ritardo nell'invio o nella consegna della fattura con relativo bollettino dell'importo;
ne derivano conseguenze pregiudizievoli e disagi per i cittadini, soprattutto per quanto attiene alla consegna ed al recapito della posta, contenente bollette o fatture di pagamento, inviate in primo luogo da soggetti gestori di servizi pubblici, quali energia elettrica, gas, acqua, telefonia, la cosiddetta «posta massiva»;
infatti il pagamento delle bollette, dopo il decorso della data di scadenza, implica l'addebito sulla bolletta successiva della conseguente sanzione, a danno degli utenti;
in queste ipotesi assai frequenti, nelle quali l'utente ha provveduto al pagamento tardivamente unicamente perché ha ricevuto in ritardo la relativa bolletta, non è possibile dimostrare i tempi di recapito effettivo delle bollette, mancando appunto ed essendo stata eliminata l'apposizione sulla busta del timbro di partenza e di quello di recapito all'interessato;
ancora più pesanti e gravi sono i danni che subiscono gli utenti, quando, per effetto della ritardata o addirittura mancata consegna delle bollette, il servizio viene sospeso;
secondo quanto emerso dai dati Eurostat 2014 in Italia i tassi di «alfabetizzazione digitale» sono bassissimi con il 32 per cento della popolazione priva di esperienza con internet rispetto a una media dell'Unione europea pari al 18 per cento. Si rende quindi ancora più importante e necessaria l'affidabilità del mezzo postale per la consegna tempestiva dei bollettini relativi ai servizi di pubblica utilità,

impegna il Governo

per quanto di competenza ad assumere iniziative anche normative volte a risolvere i problemi che si sono creati per i cittadini-utenti in seguito alla mancata apposizione dei timbri di partenza e di recapito della posta massiva, in particolare:
a) il ripristino per la posta massiva – almeno relativamente alla spedizione di bollette e fatture inviate da soggetti gestori di servizi pubblici – della timbratura della data, al fine di evitare che i cittadini debbano sostenere oneri economici aggiuntivi;
b) l'introduzione – a tutela dei cittadini utenti – del divieto, per le società erogatrici di servizi pubblici, dell'addebito agli utenti del tardivo pagamento nei casi in cui le bollette vengano recapitate prive di timbri postali che dimostrano la data di spedizione o di consegna;
c) l'introduzione di azioni concrete mirate a diffondere – soprattutto nelle fasce della popolazione più estranee alle tecnologie informatiche – la conoscenza e l'agevolazione dell'uso di metodi alternativi di pagamento, ad esempio tramite domiciliazione bancaria o postale.
(1-00762) «Prodani, Mucci, Barbanti, Segoni, Rizzetto, Baldassarre, Artini, Bechis, Rostellato, Turco».