• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00428 sabato 15 giugno 2013 a Vivaro (Pordenone) seimila metri quadrati sono stati seminati con mais OGM creando un altissimo rischio di contaminazione biotech nel nostro Paese; l'ordine del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00428presentato daBORDO Francotesto diMartedì 25 giugno 2013, seduta n. 40

FRANCO BORDO, PALAZZOTTO e MIGLIORE. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
sabato 15 giugno 2013 a Vivaro (Pordenone) seimila metri quadrati sono stati seminati con mais OGM creando un altissimo rischio di contaminazione biotech nel nostro Paese;
l'ordine del giorno recentemente approvato all'unanimità dal Senato impegna il Governo ad: «...adottare la clausola di salvaguardia prevista dall'articolo 23 della direttiva 2001/18/CE e/o ad adottare la misura cautelare di cui all'articolo 34 del regolamento (CE) n. 1829/2003, in base alla procedura prevista dall'articolo 54 del regolamento (CE) n. 178/2002, a tutela della salute umana, dell'ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano; a rafforzare la già efficace opera di monitoraggio e controllo posta in essere con il coinvolgimento del Corpo forestale dello Stato, il quale da tempo effettua verifiche per evitare la contaminazione tra colture geneticamente modificate e non e per controllare l'eventuale presenza di sementi transgeniche non autorizzate; a potenziare la ricerca scientifica pubblica in materia agricola e biologica e, in caso di OGM, in ambiente confinato di laboratorio...»;
il Ministro De Girolamo, nell'illustrazione delle linee programmatiche del suo dicastero rese il 12 giugno 2013 in seduta congiunta alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, ha affermato; «...l'importanza di un positivo relazionarsi tra Governo e istituzioni parlamentari ha già trovato, in questa legislatura, un'ottima dimostrazione in Senato sul delicato tema degli OGM, con l'assunzione del mio personale impegno sull'ordine del giorno congiunto di tutti i gruppi rappresentati, finalizzato all'adozione di regole coerenti con la tutela della salute umana e dell'ambiente, nonché del modello socio-economico e del patrimonio agroalimentare italiano, al contempo rafforzando la ricerca scientifica e le azioni di monitoraggio e controllo...»;
inoltre, il Ministro, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni stampa: «...quella geneticamente modificata è un tipo di agricoltura che non risponde alle esigenze e alle caratteristiche del nostro Paese, perché noi vinciamo solo puntando sulla qualità, la tipicità e sulla valorizzazione della nostra cultura...» ed ancora: «...quanto avvenuto in Friuli non è assolutamente da sottovalutare. In ogni caso è fondamentale ribadire che se non si verificano prima le condizioni di coesistenza, ogni semina di organismi geneticamente modificati non è permessa...»;
il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, ha affermato: «...sosterremo e continueremo a sollecitare tutti gli interventi tesi a impedire la semina OGM proposti dal Ministro dell'agricoltura De Girolamo e al contempo continuiamo a sostenere l'esigenza di definizione di una linea che ci consenta di rivedere la normativa europea. Il sistema Italia – ha continuato il Ministro Orlando – deve riproporre nelle sedi titolate comunitarie il tema della piena autonomia degli Stati in tema di OGM, per non mettere a rischio le nostre specificità agroalimentari e ambientali»;
ciò che è avvenuto a Vivaro, e che potrebbe verificarsi in altre zone del Paese, è dato dal fatto che l'Italia non ha ancora adottato la suddetta clausola di salvaguardia;
servirebbero anche azioni urgenti per evitare la contaminazione delle zone viciniori alla zona oggetto della coltivazione di mais OGM –:
quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo per avvalersi della clausola di salvaguardia prevista dall'articolo 23 della direttiva 2001/18/CE e/o adottare le misure cautelari di cui all'articolo 34 del regolamento (CE) n. 1829/2003, in base alla procedura prevista dall'articolo 54 del regolamento (CE) n. 178/2002, a tutela della salute umana, dell'ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano. (5-00428)