• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/08456 in data 13 marzo 2015 il sindaco della città di Acerra ha emanato l'ordinanza n. 6 così rubricata: «azioni per il contenimento dell'inquinamento atmosferico da polveri sottili nel comune di...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08456presentato daDI MAIO Luigitesto diMercoledì 18 marzo 2015, seduta n. 394

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
in data 13 marzo 2015 il sindaco della città di Acerra ha emanato l'ordinanza n. 6 così rubricata: «azioni per il contenimento dell'inquinamento atmosferico da polveri sottili nel comune di Acerra»;
in tale ordinanza sindacale viene segnalato che, in seguito all'esame dei dati di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico sul territorio comunale, l'ARPAC avrebbe fatto rilevare che nel corso dell'anno 2014 si è verificato un non meglio specificato numero di sforamenti, comunque superiore ai 35 ammessi dal decreto legislativo n. 155 del 2010 e che la quasi totalità degli sforamenti sarebbero riferibili al periodo invernale per cui si potrebbe desumere che derivino prioritariamente da riscaldamenti da biomasse;
pertanto, alla luce di tutto questo, in tale ordinanza verrebbero previste: una serie di limitazioni all'utilizzo dei riscaldamenti domestici, nonché degli edifici pubblici (come le scuole e gli immobili comunali) e degli edifici adibiti ad attività artigianali, industriali e assimilabili; il divieto di riscaldare zone private non destinate all'abitazione (cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie che collegano spazi di abitazione con cantine, box, garage e depositi); il divieto di tenere acceso il motore dei veicoli che sostano per più di un minuto; è prevista una sola deroga per le case di cura pubbliche e private collocate;
come noto, nel medesimo territorio comunale è collocato un termovalorizzatore della società A2A;
sul sito web di tale società si può leggere che: «L'impianto di Acerra, è tra i più importanti d'Europa ed è in grado di smaltire seicentomila tonnellate all'anno di rifiuti urbani pretrattati, trasformandoli in circa 600 milioni di kilowattora di energia elettrica all'anno, una quantità sufficiente ad alimentare 200 mila utenze domestiche. Il sito del termovalorizzatore ricade nel comune di Acerra e l'area dell'impianto si estende su una superficie di circa nove ettari. L'impianto si articola in tre linee indipendenti, da 27 t/h di rifiuti, ciascuna delle quali presenta le sezioni: termica (linea di termovalorizzazione con produzione di vapore); depurazione dei fumi. Il termovalorizzatore è stato realizzato con una tecnologia avanzata che consente valori di emissione inferiori di oltre il 50 per cento i limiti fissati dalle direttive europee»;
da tali informazioni emerge chiaramente come, ammesso e non concesso che corrisponda al vero la circostanza per la quale le emissioni siano di gran lunga inferiori ai limiti fissati dalla normativa comunitaria, tale impianto emetta delle emissioni comunque non trascurabili;
non è ben chiaro se nell'emanare tale ordinanza il sindaco abbia considerato le emissioni del termovalorizzatore e se non siano state poste limitazioni anche all'attività di detto impianto, in caso contrario, non sarebbe ben chiara la logica di una simile omissione;
occorre peraltro a tal proposito considerare che il territorio comunale di Acerra è inserito nell'elenco delle «Aree industriali campane che ricadono in partizioni territoriali vincolate» secondo quanto stabilito a pagina 257 del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani della regione Campania (di cui al BURC n. 37 del 2011); nonostante ciò, all'interrogante risulta che sia stato autorizzato l'insediamento di ulteriori aziende impegnate in attività di smaltimento dei rifiuti, come nel caso della Ecodrin che potrà stoccare, trattare e smaltire nel nuovo impianto numerose tipologie di rifiuti nocivi a decorrere dalla fine del 2013, così come denunciato da alcuni attivisti ambientalisti campani –:
se il Governo non ritenga, per quanto di competenza, di avviare una verifica da parte del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente per fare chiarezza sul livello di inquinamento nell'area di cui in premessa e se intenda promuovere un'indagine epidemiologica da parte dell'istituto superiore di sanità per monitorare gli effetti delle immissioni sulla salute pubblica. (4-08456)